Informazioni su questo Club
TUTTO IL MONDO DELLO SPORT
- Novità in questo club
-
Lazio, Lotito promette altre cessioni: "I tagli non sono finiti"
𝒜𝓃𝑔𝑒𝓁𝓈𝒫𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑒 ha pubblicato una discussione in SPORT's Calciomercato
Guai a parlare di ridimensionamento in casa Lazio. Il presidente Lotito è stato chiaro. Gli addii che si sono consumati fin qui fanno parte del processo di riorganizzazione della rosa biancoceleste, che aveva bisogno di essere ringiovanita. E il lavoro non è ancora finito. Dopo Felipe Anderson, Luis Alberto, Kamada e Immobile, ci si aggiungono Marcos Antonio (in attesa dell'ufficialità al Flamengo), Raul Moro, Sepe e Adamonis, il patron oggi al Messaggero ha annnunciato che "I tagli non sono finiti". Un messaggio chiaro, rivolto soprattutto ai diversi calciatori in esubero ancora però sotto contratto con i biancocelesti. Kamenovic, Fares, Andre Anderson, Basic, Akpa Akpro, Cancellieri e Hysaj sono tutti sulla lista dei partenti. Dalla loro cessione il club punta a racimolare più risorse possibili per il mercato, ma prima di tutto per abbassare il tetto ingaggi e rientrare nei nuovi paletti imposti dai regolamenti federali sui bilanci. Dalle parole di Lotito però traspariva anche qualche altro segnale. Come sottolinea sempre il quotidiano romano non è escluso che possano esserci altre partenze tra i principali elementi della rosa attuale (Vecino ha ricevuto delle avance per tornare in uruguay, ma anche Lazzari e Marusic hanno qualche estimatore in Italia e all'estero, ndr) da rimpiazzare poi con nuovi innesti -
Il 1 febbraio 2024 ha rappresentato una data storica per il mondo della Formula 1, giornata che ha sancito l’ufficialità del passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari. L’inglese, che ha definitivamente ceduto al fascino della squadra del Cavallino, a partire dal 2025 correrà la parte conclusiva della propria vincente carriera con la tuta rossa di Maranello. Discutendo del futuro passaggio in Ferrari di Hamilton, dove sostituirà Carlos Sainz formando una grande coppia con Charles Leclerc, Frederic Vasseur ha sottolineato come l’arrivo a Maranello del sette volte campione del mondo possa essere una “calamita” importante per attirare gente. Proprio dalla Mercedes la Ferrari ha ingaggiato Loic Serra e Jerome D’Ambrosio e chissà che la squadra del Cavallino non riesca anche a chiudere il colpaccio Adrian Newey, corteggiato da numerose squadre dopo l’annuncio del futuro addio ai colori Red Bull. “Per noi l’arrivo di Hamilton è anche il modo migliore per attrarre valide persone – ha dichiarato Vasseur in una recente intervista al Financial Times – Abbiamo brave persone in Ferrari, ma voglio rinforzarci”.
-
Ferrari sembra nel caos, il mancato ingaggio di Newey ennesimo smacco
ARCANGELONERO ha pubblicato a blog entry in SPORT's FORMULA 1
L'ingaggio del progettista inglese era una necessità più che un lusso. Qual è adesso il progetto di Vasseur? L'ingaggio del progettista inglese era una necessità più che un lusso. Qual è adesso il progetto di Vasseur? Osservando quanto sta succedendo a Maranello nelle ultime settimane si fa sempre più strada l’inquietante sensazione di qualcosa di già visto, di cui francamente nessuno sentiva il bisogno. Evidentemente la Ferrari è un’equazione troppo complicata da risolvere per chiunque ci provi, se conti alla mano nell’ultima decade abbiamo assistito a più epurazioni e ribaltoni che a vittorie. Il giudizio storico è già di per se impietoso, visto che la Rossa già da un pezzo non è più una scuderia vincente. Top team di nome più che di fatto. Un diciottenne di oggi, per fare un esempio, era ancora in fasce quando Kimi ci faceva piangere di gioia. Parliamo di un era geologica fa, e potremmo pure finirla qui. Ma noi a questa Nazionale dei motori ci teniamo ancora, l’errore semmai è darle credito. Ecco forse la gestione Vasseur, di questo team principal sempre sorridente e un po’ sornione, c’aveva illuso. I soliti proclami, la speranza di un cambiamento, un 2023 in timido crescendo, un 2024 iniziato in modo brillante. Ah e poi l’ingaggio di un mostro sacro come Lewis Hamilton per il 2025. Indizi che facevano ad una svolta verso un futuro diverso, decisamente migliore e verosimilmente vincente. Purtroppo è bastata la prima tornata di aggiornamenti portati in pista dai team, dopo poche gare, per farci ripiombare nella triste realtà. La Ferrari è ben lontana dal “funzionare” come scuderia, considerando che sbaglia ancora la meccanica della vettura, gli sviluppi aerodinamici, soffre ancora noiosissimi e annosi problemi con le gomme, e soprattutto si fa uccellare da team che le stavano abbondantemente dietro. Niente di nuovo, ormai ci siamo abituati. Così come siamo abituati a figure apicali che saltano a stagione in corso. L’abbiamo visto con Costa, Tombazis, Allison, Sanchez (chissà quanti ne dimentico), e ora a salutare la compagnia è toccato al direttore tecnico Cardile. Il quadro attuale è quindi questo: caos tecnico, sviluppi che non funzionano, direttore tecnico che molla a metà stagione con il team principal Fred Vasseur che ne prende il ruolo ad interim. Rassicurante, no? Se tutto questo fosse propedeutico all’arrivo di un progettista come Adrian Newey allora avrebbe un senso. Ma ciò che pare mancare è proprio un progetto chiaro. Anche Vasseur sembra un nocchiere che naviga a vista in un torbido fiume di incertezze. Ha voglia di ridere davanti ai microfoni come il miglior Montella ai tempi del Milan, ma la sua Rossa è in crollo verticale, non trasmette alcuna sicurezza e per quanto se ne possa dire ha fatto una pessima figura a perdere il direttore tecnico – bravo o non bravo che fosse – in piena stagione e con l’auto nuova in fase di progettazione. L’ingaggio di Newey in mancanza di idee e di gente valida all’interno (il modello italiano è ampiamente fallito con la gestione Binotto) era diventato una necessità più che un lusso. Non riuscire ad attrarre il genio inglese, nonostante offerte faraoniche e la possibilità di lavorare con Lewis Hamilton, rappresenterebbe l’ennesima sconfitta dirigenziale pesantissima, uno smacco indelebile, per un Cavallino in piena confusione e lontano anni luce dall’efficienza e dal metodo di lavoro delle scuderie inglesi, che forse un progetto ce l’hanno. -
Napoli, Conte: "Ho parlato con Osimhen, c'è un accordo che non sappiamo come finirà"
ARCANGELONERO ha pubblicato una discussione in SPORT's Calciomercato
L'allenatore parla dal ritiro del Napoli: "Obiettivi? Dobbiamo migliorare rispetto allo scorso anno e tornare nelle coppe. Se facessi un discorso diverso dovrebbero internarmi" "La scorsa stagione c'è stata delusione da parte di tutti. Abbiamo perso tutti: club, calciatori e tifosi. Ho cercato di metterci una pietra sopra con i ragazzi, concentrandoci su ciò che serve in questa stagione". Così Antonio Conte in conferenza stampa nel ritiro di Dimaro. Il nuovo allenatore del Napoli ha parlato a 360 gradi. Capitolo Osimhen: "Ho parlato con lui, sa di essere un giocatore del Napoli e deve avere il giusto atteggiamento, anche se c'è questo accordo che non sappiamo come andrà a finire. Ho trovato un ragazzo disponibile e che ha voglia di lavorare". MERCATO — 3Leggi i commenti A proposito dei nuovi arrivati Spinazzola, Rafa Marin e Buongiorno, l'allenatore spiega: "Stiamo dimostrando di avere le idee chiare sul mercato. È giusto per il Napoli operare sia per il presente che per il futuro. Rafa Marin e Buongiorno sono bei prospetti che spero possano essere per anni le colonne del Napoli". Sugli obiettivi della nuova stagione, Conte va cauto: "Lo svantaggio l'anno scorso è stato netto, 41 punti dall'Inter, 22 dal Milan, 18 dalla Juve e 16 dall'Atalanta. Se qualcuno vuole mettere pressione alla squadra con qualche giochino lo accetto volentieri, ma noi dobbiamo restare concentrati. Dobbiamo migliorare e tornare nelle coppe, possibilmente dalla porta principale. Se facessi oggi un discorso diverso mi dovrebbero internare". -
Inter, dubbi sulla priorità a Martinez: Acerbi e Arnautovic preoccupano, poi c'è il nodo Carboni
ARCANGELONERO ha pubblicato una discussione in SPORT's Calciomercato
L'Inter parte da una base molto solida, anzi, ad oggi, per come è strutturata, rimane ancora la squadra più forte dell'intera Serie A, ma quando l'ambizione è alta e quando l'obiettivo è quello di ripetersi, è necessario anche accorgersi dei punti deboli al fine di correggerli. Quello che bisogna assolutamente evitare è il rischio della sindrome da pancia piena. IL MONITO DELL'ALLENATORE - Simone Inzaghi ha voluto affrontare il tema in conferenza stampa: "Quest'anno ci aspettano tutti, ai miei calciatori farò vedere le statistiche degli ultimi anni. Chi ha vinto lo Scudetto, l'anno successivo ha incontrato molte difficoltà". Il monito vale sicuramente per il suoi calciatori, ma anche proprietà e società non possono sentirsi estranee a questo concetto espresso. PRIORITA' AL PORTIERE - A tal proposito va detto che Ausilio si è mosso molto bene anticipando i colpi Taremi e Zielinski, mentre lascia qualche dubbio la scelta di affrettare i tempi per il portiere di riserva, mettendo sul piatto 15,5 milioni di euro. Il dubbio non riguarda Martinez, ma la strategia di mercato, sempre partendo dai punti deboli palesati lo scorso anno. I PUNTI DEBOLI - E allora iniziamo proprio da questi ultimi: l'Inter si è mostrata molto prevedibile sulla corsia di destra, dove Darmian non sembra più reggere una stagione ai ritmi imposti dal ruolo di quinto. Giusto rinnovare il contratto di Dumfries, ma con Buchanan fuori fino a Natale, forse qualcosa a destra andrebbe aggiunto. Anche in considerazione del fatto che proprio il canadese è stato sempre impiegato a sinistra e che Carlos Augusto si è mostrato più utile come difensore che come esterno. E solitamente si riparte lasciando inalterate le cose che funzionano bene. ARNAUTOVIC - L'altro problema l'Inter se l'è andato un po' a cercare quando un anno fa ha scelto di puntare su Marko Arnautovic, calciatore già in parabola discendente, che ha ulteriormente confermato la tesi in nerazzurro. Non ci sono solo i problemi di natura fisica a renderlo inaffidabile, ma anche una struttura fisica che richiederebbe un alto minutaggio. Per toccare il picco di forma e per mantenerlo, Arnautovic ha bisogno di giocare, ma all'Inter è destinato a trovare ancora poco spazio. È evidente che lì davanti occorra qualcosa, ma tutte le dichiarazioni della dirigenza confermano l'austriaco nel progetto. ACERBI - In ultimo, va attentamente valutata la questione Acerbi: il difensore italiano è l’unico vero marcatore a disposizione di Inzaghi e infatti il tecnico si affida a lui anche quando le condizioni fisiche del difensore consiglierebbero altro. 37 anni al prossimo 10 febbraio, Acerbi ha dovuto saltare tutto il finale della scorsa stagione, oltre che gli Europei, per operarsi e ridurre il dolore. Ecco, Buongiorno sarebbe stata manna dal cielo, forse potrebbe esserlo anche Hermoso. Ma Cabal? Siamo sicuri sia il profilo giusto? Torniamo alla domanda iniziale: sarebbe stato meglio tenersi i 15 milioni investiti per Martinez per investire altrove? CARBONI - Poi c'è il tema Carboni, che merita un'ultima, importante, considerazione. Si sta parlando troppo di lui, l'esposizione mediatica è tale da rischiare di farlo implodere. È un 2005 e non è Yamal. Sicuramente è un talentuoso, probabilmente un calciatore ancora alla ricerca di un vero e proprio ruolo. Allora va bene l'idea di offrirgli una chance, ma sempre ricordando che va fatto crescere e maturare. Inzaghi ha confermato in conferenza che proprio Carboni farà parte dell'Inter del futuro, ma lo aveva fatto anche nella conferenza dell'anno scorso. Venti minuti dopo Carboni finì al Monza di Galliani. Adesso in pressing c'è il Marsiglia, che però sembra non avere le risorse economiche per affondare con un'offerta che porti nelle casse nerazzurre immediate liquidità. Ma le parole di Inzaghi non lasciano spazi a fraintendimenti: "Non dimentichiamo che abbiamo Carboni, ci migliora con le sue caratteristiche nell'uno contro uno e a seconda della partite, con lui possiamo anche scegliere di giocare con due uomini sotto punta o di utilizzarlo largo a destra come esterno offensivo che salta l'avversario". Quindi una cosa è chiarissima: un conto è partire con Carboni e un conto sarebbe invece privarsene. A quel punto l'Inter dovrebbe pensare di sostituire l'argentino. -
Milan, trattativa con la Roma per Abraham: Tammy apre, Moncada offre Saelemaekers e Jovic
ARCANGELONERO ha pubblicato una discussione in SPORT's Calciomercato
La calma prima della tempesta. Zlatan Ibrahimovic ha lanciato un messaggio social che sembra avere una connessione con il Milan. Almeno per quanto riguarda il mercato considerando che nelle prossime 48 ore è prevista la definizione dell’affare Alvaro Morata. L’arrivo dello spagnolo dello spagnolo non preclude quello di un altro attaccante con caratteristiche diverse: forte fisicamente e nel gioco aereo in modo tale da fornire più alternative tattiche al nuovo tecnico Paulo Fonseca. TORNA DI MODA ABRAHAM - Come raccontato dalla nostra redazione ( leggi qui) il nome di Tammy Abraham é tornato prepotentemente di moda in casa Milan. L’attaccante inglese era già stato proposto al club rossonero nelle prime due settimane di giugno ma sia Zlatan Ibrahimovic che Geoffrey Moncada avevano messo in stand-by l’operazione perché concentrati sulla trattativa che doveva portare Joshua Zirzkee a Milanello. Usiamo il tempo imperfetto perché ora il talento olandese sta per diventare ufficialmente un nuovo giocatore del Manchester United. Negli ultimi giorni il Milan ha deciso di riattivare la pista Tammy Abraham riprendendo i contatti con la Roma su precisa indicazione di Paulo Fonseca. APERTURA - Tammy Abraham apre al Milan entusiasta della possibilità di giocare in un club storico e al fianco di tre grandi amici come Loftus-Cheek, Fikayo Tomori e Christian Pulisic. L’ingaggio del classe 1997 è alla portata del club rossonero con l’agenzia ROOF che sta provando a mediare anche le condizioni di uscita con la Roma. Tammy, tra tutte le opzioni che gli sono state proposte, ha chiesto di andare avanti con quella del club rossonero. Una priorità chiara in questa prima fase del mercato che finirà sicuramente con l’addio alla Roma. SOLO CON CONTROPARTITE- La prima proposta del Milan alla Roma prevedeva la cessione di Luka Jovic più un conguaglio economico. Allo stato attuale però il club giallorosso non sembra interessato all’attaccante serbo. La trattativa andrà avanti alla ricerca della contropartita giusta: Geoffrey Moncada ha individuato in Alexis Saelemaekers la soluzione giusta ma è pronto a parlare anche di Daniel Maldini e Lorenzo Colombo, la Roma valuta invece di richiedere Noah Okafor. -
Juventus-Soulé, aria di addio. Leicester più vicino, ma Matias preferisce la Roma
ARCANGELONERO ha pubblicato una discussione in SPORT's Calciomercato
Vendere, vendere, vendere. C'è un solo verbo e per di più ripetuto numerose volte. La Juventus non ha dubbi su quali siano i prossimi passaggi di questa calda estate: dopo aver portato a casa Michele Di Gregorio, Douglas Luiz e Khephren Thuram, adesso bisogna alzare l'asticella delle cessioni, ossia recuperare capitale per permettersi di raggiungere l'obiettivo numero uno. Che resta Teun Koopmeiners, a prescindere da prezzo e resistenza dell'Atalanta. LA SITUAZIONE - Un passo alla volta, dunque. Anche perché il tempo inizia a trascorrere e i prossimi step sono assolutamente decisivi. Pure per questo si ascolta tutto, non c'è alcuna preclusione a qualsivoglia situazione. Giuntoli sa bene che i prezzi più importanti sono al di là della vetrina dei "fuori dai piani" di Thiago Motta. Soulé è uno di questi. Anzi: è il principale nome di un calciomercato finora monodirezionale.